"Stesso scenario da sogno. La temperatura ieri è stata intorno ai 40 gradi. Un bel calduccio.
Sono preoccupato per la perdita degli occhiali da sole. Riuscirò a vedere qualocosa? E i miei occhi come reagiranno?
Per il resto tutto bene. Ho recuperato bene e oggi si cominciano a vedere i valori in campo. Chi ieri ha dato troppo
oggi paga. Questa è la regola delle corse a tappe.
Partiamo.
Come al solito parto piano. Dopo una ventina di minuti
inizio ad andare in progressione come piace a me. La mancanza degli occhiali da sole non mi dà fastidio. Poco prima
del secondo pc riprendo il sudafricano Liebenberg. L’ho conosciuto in Gobi, gambe lunghissime. Un camminatore
incredibile, ma non veloce nella corsa. Anche nella prima tappa è arrivato secondo. Mi sorprende che corra cosi veloce.
Lo supero e continuo al mio passo. Sono secondo dietro Sandes con una facilità sorprendente: non sono l’unico a
sorprendersi. Sam, la ragazza che è uno dei race director, mi affianca con il fuori strada e mi incita sorpresa.
E lo stesso succede al punto di controllo. Sono rilassato. C’è tanta sabbia, il posto è fantastico. Chiacchiero un
pò con una carovana di cammelli che portano turisti inglesi in giro per il deserto e vanno nella mia direzione.
Arrivo 2° alla fine. Da non credere. Dedico il risultato al mio amico Beppe scomparso durante una gara in montagna."