"E' una delle più dure. La sabbia oggi è molto morbida si affonda. Soprattutto è la vigilia dell'ultima massacrante tappa di 102 km. L'obiettivo è quello di non forzare e risparmiare energia per il giorno successivo. Parto quindi con molta prudenza, ma alla fine gli altri sono ancora più prudenti di me: mi ritrovo secondo con una facilità che ha del disarmante. Non forzo soprattutto sulla sabbia morbida, ma sono ancora secondo. Alla vigilia dell'ultima tappa ho 45 minuti di vantaggio su Dean Karnazes. Più di un'ora e mezza su Rob James. Se me lo avessero detto all'inizio non ci avrei creduto. Appena arrivo vedo che anche il direttore di corsa si è accorto di me: non faccio a tempo a superare la linea del traguardo che mi costringe ad un controllo dello zaino. Chissà se anche agli altri riserva lo stesso trattamento. Sarcastico gli dico “vuoi penalizzarmi perché non ho gli occhiali da sole che sono obbligatori” Dopo aver contato anche le spille da balia che sono obbligatorie in numero di 20 (un giorno troverò qualcuno che mi spiegherà l'utilità delle fantomatiche safety pins) non trova nulla da eccepire. Il tentativo di favorire un concorrente di lingua inglese penalizzandomi non è andato a buon fine."